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Camerino, Giorno della Memoria con dedica a Radke e Forti

Camerino, Giorno della Memoria con dedica a Radke e Forti
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Lunedì 27 gennaio a Camerino, il Giorno della Memoria verrà celebrato con l’intitolazione di una nuova via al professor Gerhard Radke, cui seguirà un incontro in sua memoria, e una serata di parole e musica con testi di Ruggero Forti, reduce di guerra e dei campi di lavoro.

Il Giorno della Memoria 2025 si aprirà alle ore 9.30 in località Vallicelle, dove sarà dedicata una nuova via a Gerhard Radke, cittadino onorario di Camerino e insignito dell’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni”.

CamerinoSeguirà alle ore 10.30 l’incontro con studentesse e studenti delle Scuole Superiori di Camerino, sempre in ricordo del professor Radke (1914-1999), presso il Polo scolastico provinciale in via Madonna delle Carceri.

Gerhard Radke (1914-1999), filologo e studioso di religione romana, è “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato una famiglia ebrea in Serbia durante la seconda guerra mondiale, pur essendo un militare tedesco. E’ cittadino onorario di Camerino dal 1967 per l’importante contributo di ricerche storiche sulla città.

Interverranno il sindaco Roberto Lucarelli, il dirigente scolastico Francesco Rosati, il presidente della sezione ANPI di Camerino Mario Mosciatti e gli avvocati Giuseppe De Rosa e Mario Cavallaro, oltre che gli studenti stessi.

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In serata, alle ore 21.15, nell’Auditorium dell’Accademia della Musica, saranno protagoniste le parole di Ruggero Forti e le musiche del Clarimbando Duo. “Mi trovo a raccontare il diario di Nonno Ruggero” è il titolo dell’evento.

I testi che verranno letti nell’occasione sono tratti dal diario inedito di Ruggero Forti. Anche le musiche sono inedite, composte appositamente dal M° Vincenzo Correnti, direttore artistico dell’Istituto musicale “Nelio Biondi” di Camerino e musicista che svolge un’intensa attività concertistica in vari gruppi da camera e in duo.

Ideatore e promotore di progetti artistici rivolti in particolare ai giovani, il maestro è anche docente e autore di pregevoli trascrizioni, revisioni, arrangiamenti e composizioni originali per orchestra di fiati e formazioni cameristiche.

Insieme a Vincenzo Correnti (clarinetto) ci sarà Giacomo Correnti alla marimba. La voce recitante sarà di Donatella Pazzelli, che ha anche curato i testi e le immagini di questo importante momento di riflessione.

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Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino

“Il 27 gennaio ricordiamo la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e commemoriamo le vittime dell’Olocausto con una serie di iniziative – ha detto il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli –. Dobbiamo ricordare e far conoscere gli eventi e i fatti di quello che è stato uno dei periodi più bui della storia italiana ed europea, un impegno morale, quello dell’Amministrazione comunale di Camerino, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Un momento di riflessione anche alla luce di ciò che sta succedendo oggi nei vari conflitti in corso in più parti del nostro pianeta. Nel condannare tutte quelle che sono azioni di violenza e di forza, dobbiamo mantenere viva la memoria grazie anche a queste iniziative per far sì che non si ripetano più gli errori del passato”.

 Ruggero Forti, nato il 26 maggio del 1905 a Vari (una piccola frazione del comune di Pieve Torina) e morto il 26 luglio del 1991 a Camerino, era sposato con Luisa e padre di due figli, Maria e Antonio, a sua volta genitore dei quattro nipoti di Ruggero: Marco, Ada, Letizia e Chiara.

Fu richiamato alle armi il 15 gennaio 1941 a 35 anni perché aveva fatto il militare nei radiotelegrafisti. Forti si trova così a vivere l’esperienza della guerra in età adulta. In quegli anni terribili aveva scritto i suoi appunti in tanti pezzetti di carta che sistemò una volta ritornato a casa.

Con semplicità Ruggero Forti racconta la sua esperienza in guerra e nei campi di lavoro e il difficile ritorno a casa avvenuto il 6 luglio 1945. Le nipoti Letizia e Ada Forti, che fanno parte dell’Associazione Adesso Musica, hanno messo a disposizione questi testi.

Le parole di un concittadino sono sembrate le più adatte per riflettere, oggi, sulle atrocità delle guerre passate e presenti.

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