AMAT, “Cose belle” da condividere on line con il pubblico
Si chiama “Cose belle” l’iniziativa proposta da AMAT, circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo delle Marche, per proseguire il rapporto con il pubblico e quanti lo vorranno durante l’emergenza Coronavirus, in attesa di incontrarsi nuovamente in occasione degli spettacoli negli splendidi teatri della regione.
Tramite i canali social dell’ente, Facebook, Instagram e Twitter, a partire da martedì 14 aprile AMAT condivide con la sua comunità di spettatori, artisti e operatori “cose belle” reperibili online. Un testo, una canzone, un’immagine, un video, una poesia o qualsiasi contenuto che restituisca un momento di bellezza.
Per questo AMAT invita chiunque voglia contribuire a segnalare un link o un contenuto multimediale tramite email a c.tringali@amatmarche.net motivandone brevemente la scelta.
I contenuti oltre a essere pubblicati nei canali social di AMAT andranno a costituire un piccolo archivio di “cose belle” sul sito ufficiale www.amatmarche.net. Nello stesso sito sarà possibile reperire tutti gli aggiornamenti relativi alle modifiche dei programmi teatrali indotti dall’emergenza Coronavirus.
“All’inizio di questo tempo inedito e drammatico – nota l’AMAT –, avevamo scelto di rimanere in silenzio, ritenendolo l’atteggiamento più adeguato. Di fronte al dolore e alla fatica che ci circondano, innanzitutto. Ma anche di fronte all’improvvisa impossibilità di proseguire il lavoro tenace e appassionato che facciamo da più di 40 anni, offrire alla ‘Platea delle Marche’ emozioni e riflessioni attraverso la scena. Nella convinzione che il teatro, per sua natura arte ‘dal vivo’, mal tolleri i surrogati. Ora sentiamo l’esigenza di aprire una piccola, timidissima pagina nuova. Un po’ come fare una telefonata o mandare un messaggio ad un amico. Perché ci manca. Perché sappiamo che anche lui sta vivendo la nostra stessa solitudine. Ci è venuta voglia di condividere, innanzitutto con gli spettatori, delle cose belle. Semplicemente per darci conforto. Nell’attesa di tornare a fare, speriamo il più presto possibile, l’unica cosa che sappiamo fare, il teatro”.
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