Una graduale riduzione e una nuova modalità di utilizzo delle autovetture di servizio, a partire dal 2016, per contenere la spesa di gestione del parco auto a circa 331 mila euro annui, pari al 50 per cento di quella sostenuta nel 2011 che ammontava a 662 mila euro, tra noleggi e costi di esercizio. Gli automezzi disponibili potranno essere utilizzati dai dipendenti solo per le attività ispettive, di vigilanza e controllo, mentre sarà vietato l’impiego per gli spostamenti tra uffici periferici e sede centrale di Ancona o per partecipare a corsi di formazione, seminari, convegni.
Tutte le auto di servizio delle strutture decentrate, comprese quelle di Via Palestro ad Ancona verranno ritirate dalla Giunta regionale. Si procederà a una nuova assegnazione che non terrà più conto della struttura dirigenziale di riferimento, ma per sedi di uffici: quelli dove lavora il maggior numero di dipendenti regionali (sede centrale di Ancona, uffici di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro). Nei “decentrati” l’utilizzo delle auto sarà condiviso sulla base di una pianificazione concordata tra i dirigenti delle strutture. Ad Ancona tutti i mezzi saranno custoditi presso la sede centrale di Via Tiziano e verranno gestiti dalla struttura competente (Risorse strumentali). Gradualmente, al raggiungimento dei tetti di spesa stabiliti, si procederà alla restituzione delle auto di servizio eccedenti alle società di noleggio.
Lo prevede una delibera della Giunta regionale, approvata nella seduta di ieri pomeriggio (venerdì 18 marzo), in recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali del 17 dicembre 2015 sul contenimento delle auto di servizio. “La nuova organizzazione del parco auto regionale – riferisce l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Fabrizio Cesetti – oltre a garantire il rispetto dei vincoli normativi di spesa (canoni ed esercizio), permette un monitoraggio più efficace dei costi e delle modalità di utilizzo dei mezzi disponibili. Procederemo a una riorganizzazione complessiva del sistema di assegnazione delle auto utilizzate dai dirigenti e dai dipendenti per attività istituzionali, attraverso una diversa distribuzione sul territorio, evitando, ad esempio, che gli automezzi possano stazionare a lungo in qualche sede per un utilizzo limitato”.
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