L’Unione Province Italiane (UPI) delle Marche ha eletto il suo nuovo Consiglio direttivo, in una seduta plenaria ad Ancona di tutti i Consigli delle Province marchigiane.
Sono risultati eletti per acclamazione Riccardo Strano (consigliere della Provincia di Ancona), Antonio Riccio (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno), Vincenzo Felicioli (consigliere della Provincia di Macerata), Endrio Ubaldi (consigliere della Provincia di Fermo) e Omar Lavanna (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino).
L’organo statutario, insieme ai nuovi componenti, si completa con i presidenti delle cinque Province: Giuseppe Paolini (Pesaro-Urbino), Daniele Carnevali (Ancona), Sandro Parcaroli (Macerata), Michele Ortenzi (Fermo) e Sergio Loggi (Ascoli Piceno).
Eletto anche il nuovo collegio dei revisori dei conti, a presiederlo sarà Daniele Malandrino (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino), membri effettivi: Graziano Stacchiotti (consigliere della Provincia di Ancona) e Andrea Gentili (consigliere della Provincia di Macerata). Componenti supplenti: Gino Micozzi (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno) e Manolo Bagalini (consigliere della Provincia di Fermo).
Per acclamazione sono stati anche scelti i delegati che rappresenteranno l’UPI Marche all’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province italiane, convocata a Roma il 10 e 11 dicembre prossimo per eleggere il presidente che raccoglierà il testimone di Michele De Pascale.
I delegati sono Filippo Bartolucci per Ancona, Daniele Tonelli per Ascoli Piceno, Giulia Vagnozzi per Fermo, Tiziana Gazzellini per Macerata e Oriano Giovanelli per Pesaro-Urbino.
Nella seduta plenaria dei Consigli delle Province marchigiane sono state anche votate all’unanimità le modifiche allo Statuto dell’Upi Marche che, come sottolineato dalla direttrice dell’UPI regionale, Valeria Ciattaglia, «necessitava di una revisione e di un’attualizzazione rispetto all’attività dell’UPI Marche ed alle sue finanze».
I lavori, al SeePort Hotel di Ancona, inoltre hanno riguardato degli adempimenti statutari, a seguito delle elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali dello scorso 29 settembre.
Ma soprattutto sono stati occasione di confronto sulle difficoltà di una riforma mancata e per parlare del futuro di questi enti territoriali.
«La legge Delrio, la 56/14 – ha detto il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, nel fare gli onori di casa e nell’aprire i lavori –, puntava a cancellare le Province all’interno di una riforma costituzionale che è stata bocciata dai cittadini. Di fatto dunque le Province non sono state eliminate ma declassate e questo impedisce loro di svolgere adeguatamente le funzioni, anche di primaria importanza per i cittadini, che tutt’oggi hanno».
«In questi anni – ha proseguito il presidente dell’UPI Marche e della Provincia di Pesaro-Urbino, Giuseppe Paolini – abbiamo cercato di mantenere vive e attive le Province. Dopo la riforma Delrio sembrava non ci fosse più bisogno di questi Enti ed invece la realtà dei fatti dimostra che sono indispensabili al territorio. Come UPI Marche ed insieme all’UPI nazionale continueremo con la nostra battaglia per far tornare le Province un ente primario. Nascono prima dell’Unità d’Italia e torneranno agli splendori, perché c’è bisogno di esse».
«La legge 56 è ormai superata – ha dichiarato convinto il direttore nazionale dell’UPI Piero Antonelli –, presupponeva una riforma costituzionale che non c’è stata. Le Province vanno potenziate da un punto di vista delle funzioni, delle risorse finanziarie e del personale. È ormai un fatto che sono utili al territorio, ai Comuni ed al cittadino. Un Ente intermedio serve, non a caso in tutta Europa esistono. Da giugno 2023 è in Senato il testo unico sulla riorganizzazione delle Province che ha riunito dieci disegni di legge, la politica deve mettere mano a questa situazione. Una situazione di transitorietà che ha creato danni, poiché le Province hanno dovuto abbassare il livello dei servizi erogati, dall’edilizia scolastica alla manutenzione delle strade, a causa della criticità finanziaria e di struttura. Le Province possono essere un tassello fondamentale per lo sviluppo del territorio, possono essere l’Ente di semplificazione massima delle procedure amministrative ed il loro ruolo va legittimato tornando all’elezione popolare e dotandole di Giunta».
D’accordo con Antonelli sugli scenari futuri, ma anche sulle criticità che gli Enti provinciali si trovano ad affrontare quotidianamente, i presidenti di Provincia.
In particolare, Sergio Loggi, presidente della Provincia di Ascoli Piceno ha ricordato le difficoltà di gestire competenze e responsabilità delicate, come quelle legate alla viabilità in una cronica assenza di risorse e di personale.
«Mi trovo nella condizione – ha affermato Sergio Loggi – da un lato di dover chiudere ponti e viadotti perché non abbiamo sufficienti risorse, con ricadute pesanti sull’economia e sul traffico, dall’altro di non poter mettere a terra progetti, pur in presenza di finanziamenti, perché in Provincia ho solo due ingegneri che possono fare progettazione e non sono sufficienti».
Un quadro ribadito anche dal presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi. «L’auspicio – ha detto Michele Ortenzi – è che si possa finalmente fare un salto in avanti almeno sotto il profilo delle finanze e del personale per rispondere alle esigenze del territorio». Un auspicio condiviso anche dal presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, a cui sono state affidate le conclusioni della mattinata.
«Il fatto di essere uniti – ha sottolineato Sandro Parcaroli – e di aver lavorato sempre in sinergia ci dà la forza di fare massa critica nelle sedi nazionali per promuovere le nostre istanze, anche grazie all’aiuto dell’UPI».
Hanno partecipato all’assemblea, prendendo la parola, anche l’europarlamentare Carlo Ciccioli, la deputata Irene Manzi, il presidente del Consiglio comunale di Ancona, Simone Pizzi.
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