La Città di San Severino Marche e in particolare la comunità di Cesolo hanno reso omaggio con una lapide e un ulivo a chi non ce l’ha fatta ed è stato ucciso dalla pandemia.
Maria e Giovanni, che erano mamma e figlio, poi don Luigi ma anche Lando, Risto e molti altri, nomi che dal marzo 2020 si sono aggiunti ad altri nomi, sommando dolore ad altro dolore.
L’Associazione Pro Cesolo, rappresentata dalla presidente Sabrina Piantoni, e il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei si sono fatte portavoce della sofferenza di una intera comunità e della la memoria di tanti scomparsi.
Alla breve ma intensa cerimonia hanno preso parte anche il presidente del Consiglio comunale Sandro Granata, il vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali Vanna Bianconi, i volontari della Croce Rossa Italiana, guidati dalla presidente Elena Amici, e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, i familiari di Giovanni Papavero morto insieme alla mamma a causa del Covid.
La lapide è stata donata dalla ditta Soverchia Marmi, mentre l’ulivo è stato offerto da Fabrizio Valeri dell’Agrizoo di Cesolo.
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