A Macerata un anno fa si inaugurava il riposizionamento dell’orologio planetario cinquecentesco nella Torre Civica, da dove era stato smantellato nel 1882 perché ormai non più funzionante.
E’ una fedele replica della macchina oraria dei fratelli Ranieri con carosello dei Magi e movimento dei pianeti. Originariamente realizzato nel 1570 dai fratelli Giulio, Lorenzo Maria e Ippolito Ranieri sul modello di quello di San Marco a Venezia, l’orologio fu manomesso all’epoca dell’occupazione francese, parzialmente restaurato nel corso dell’Ottocento e poi sostituito dalla lapide commemorativa intitolata a Vittorio Emanuele II, che oggi trova posto sul lato della torre che affaccia su Piaggia della Torre.
Il ripristino è un progetto che si è sviluppato negli anni e testimonia lo splendore della cosmologia rinascimentale raffigurata nel suo quadrante. Così come è suggestiva la sfilata di automi che simboleggiano l’adorazione dei Magi.
Due volte al giorno, alle 12 e alle 18, l’uccello Cesare batte il becco su un campanello e avvisa che partirà il meccanismo azionante il corteo dei re Magi, preceduti da un Angelo, in adorazione della Madonna seduta su un trono con il Bambino.
Nel corso dei lavori sulla torre civica è stato fatto uno straordinario ritrovamento che ha portato alla luce la nicchia superiore dove era alloggiata la statua delle Vergine Maria con il Bambino, decorata con affreschi originali raffiguranti un cielo stellato. Il tutto è stato recuperato e reso visibile.
La ricostruzione della macchina oraria e del planetario è stata opera del maestro mantovano Alberto Gorla, che ha definito l’orologio maceratese senza eguali al mondo perché, oltre alle ore, presenta il movimento dei pianeti. La parte decorativa e la ricostruzione degli automi ha impegnato la società Opera Laboratori Fiorentini di Firenze, con la supervisione scientifica del Museo Galileo Firenze.
Il nuovo orologio ha arricchito la città di un bene culturale unico al mondo, di forte richiamo per turisti che infatti sono sempre presenti ai due appuntamenti quotidiani.
Le statue originali, l’antico meccanismo e il quadrante cinquecentesco sono in mostra nei musei di Palazzo Buonaccorsi e all’interno della torre civica.
Per l’inaugurazione, sulla campana della Torre Civica (ribattezzata Torre dell’Orologio), oltre allo stemma del Comune, l’Amministrazione ha fatto incidere una frase significativa del concittadino Padre Matteo Ricci, tratta dal “De amicitia”, la prima opera in cinese composta dal celebre concittadino nel 1595: “L’essenza dell’amicizia è l’armonia. Con la concordia le cose piccole crescono, con la discordia le cose grandi crollano.”
(127)