Agugliano, “Farà giorno” al Festival nazionale di Teatro dialettale
Lo spettacolo “Farà giorno” della Compagnia “La Bottega de le Ombre” di Macerata conclude venerdì 27 luglio la gara per l’edizione numero tredici del Festival nazionale di Teatro dialettale di Agugliano (AN), organizzato dall’Associazione “La Guglia”. Il verdetto della giuria sarà svelato soltanto nella serata finale di sabato 28 luglio, che prevede oltre alle premiazioni lo spettacolo di Pippo Franco e fuochi d’artificio.
La Compagnia maceratese “La Bottega de le Ombre” è molto attesa al Festival, dove lo scorso anno con lo spettacolo “Ladro di razza” ha fatto incetta di premi, mancando però di aggiudicarsi “La Guglia d’Oro”.
“Farà giorno” (nella foto), due atti scritti da Rosa Menduini e Roberto De Giorgi (il testo è stato pubblicato in un libro uscito nella collana “Lo spirito del teatro”, Titivillus editore), per la regia di Sante Latini. Tutta la storia, in cui non mancano colpi di scena, emozioni, divertimento e commozione, si svolge all’interno di una sola stanza, quella di Renato (lo stesso Sante Latini), un vecchio comunista che ha fatto la Resistenza. E’ qui che si confrontano le generazioni, non senza scontri, perché è qui che Renato si incontra con Manuel (l’attore Alessandro Bruni), un giovane coatto romano, di simpatie nazifasciste che lo ha investito e tratta con Renato un periodo di assistenza a domicilio, pur di evitare la denuncia, dato che al momento dell’incidente stava guidando senza patente. Ed è sempre in questa stanza che l’anziano Renato incontra la figlia Aurora (Margherita Caciorgna), una cinquantenne ex terrorista e quindi con un pesante passato di militanza nella lotta armata. Forse è meglio dire ri-incontra la figlia, dato che non la vede e non ha avuto contatti con lei da trent’anni, perché era stato proprio Renato a denunciarla alla polizia. Molte le cose da chiarire, fra i due, forse il confronto più forte ed emozionante e che non mancherà di coinvolgere il pubblico. Inutile dire che le differenti posizioni dei tre personaggi li pone ad un confronto continuo anche con i loro vissuti, del passato e del presente, soprattutto in rapporto a una società in cui mancano sempre di più i principi fondanti che possano essere comuni e trasversali. Questo aspetto, in particolare, sarà l’occasione per fornire spunti di riflessione agli spettatori sul proprio presente, sul passato e soprattutto su un terreno che possa essere comune per tutta l’umanità. In conclusione, però e nonostante tutto, sarà anche possibile guardare al futuro con un po’ più di speranza.
Lo spettacolo, con inizio alle 21.30, si svolgerà, come tutti gli altri, nell’Anfiteatro al Parco delle Querce, vicino agli impianti sportivi. In caso di maltempo sarà spostato al cineteatro Ariston.
(68)